Tesla Coil Imprinter
E’ una speciale bobina di Tesla, frutto di anni di studi e sperimentazioni nell’ambito delle onde elettromagnetiche e scalari.
Oggigiorno è abbastanza comune trovare sul web progetti o kit di bobine di Tesla. Si tratta di oggetti sterili e inutili, capaci solo di innalzare una tensione alternata ad una frequenza qualsiasi, sino al punto di provocare scintille o accendere un tubo fluorescente.
Ben diversi sono gli studi in cui tali bobine sono state utilizzate per dimostrare l’esistenza delle onde scalari e teorie di fisica quantistica.
Grazie a tali studi e teorie, è nato il primo Tesla Coil Imprinter, ovvero la prima bobina di Tesla che sfruttando le caratteristiche elettriche dei parametri costruttivi, è in grado di modulare su una portante di circa 1,5 MHz, la frequenza che si intende imprimere in una soluzione di acqua e alcol.
– Il diametro della bobina (50 mm) è stato scelto in modo da ottenere il massimo della potenza trasmettibile su boccette da 50 o 100 ml.
– La frequenza portante calcolata in funzione di una serie di parametri elettrici e dimensionali, utilizzata per “trasportare” le frequenze d’imprinting, è stata scelta in modo da essere facilmente raggiungibile dalla maggior parte dei generatori di segnale (DDS) come lo Spooky2.
– Uno speciale ed innovativo accoppiamento primario-secondario (l’avvolgimento secondario è la bobina che sporge dalla base) insieme ad alcuni componenti elettronici opportunamente dimensionati, consentono di raggiungere tensioni elevatissime ad alta frequenza sulla sommità. Grazie a queste caratteristiche, non è possibile avvertire alcuna “scossa” anche se si tocca l’estremità dell’avvolgimento.
– Infine, un contatto posto sulla sommità della bobina, assicura il collegamento elettrico ad una sfera, in modo da poter diffondere onde elettromagnetiche e scalari nell’ambiente in cui è collocata.
In conclusione la combinazione di una precisa frequenza elevata con una tensione altrettanto elevata, consente di ottenere un imprinting con caratteristiche e risultati mai raggiunti prima.
Infatti un campo elettrico, è in grado di agganciare le molecole di acqua e di strutturarle nella direzione del campo, in modo ordinato. Ma l’energia di un campo elettrico è proporzionale alla tensione! Ecco dunque come l’elevata tensione che si viene a stabilire sulla sommità di una bobina di Tesla possa essere determinante allo scopo.
Analogamente l’energia di un’onda elettromagnetica è direttamente proporzionale alla sua frequenza, quindi all’aumentare della frequenza, aumenta l’energia trasportata.
Combinare un campo elettrico elevato con una frequenza alta attraverso una bobina di Tesla risonante, è stata l’innovativa idea del ricercatore Ing. M. Allegretti.